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Sutherland, professore di anatomia, studiando le ossa craniche ed evidenziandone i punti perno e relativi assi di mobilità, affermò che “il cranio si muove” in quanto è un dispositivo meccanico organizzato per la mobilità pur non avendo dei muscoli propri  atti a questo scopo. Egli chiamò questo meccanismo cranio-sacrale: Meccanismo Respiratorio Primario. L’attività metabolica del cervello, trova al suo esterno un liquido, il liquido rachideo, che come tutti i liquidi è incomprimibile; e più all’esterno una membrana: la dura madre, che è inestensibile ed unica e fa aderire, con le sue circonvoluzioni, l’encefalo all’osso.

Il meccanismo del sistema respiratorio primario è rappresentato da un motore che è il sistema nervoso centrale; da un mezzo di trasmissione rappresentato dal liquido cefalo- rachidiano insieme alle membrane craniali; e da strutture di contenimento svolto dalle ossa del cranio e dal sacro. L’attività metabolica delle  cellule nervose farà funzionare il sistema nervoso centrale come una medusa modificando il volume dell’encefalo; questa variazione del volume si trasmette al liquido incomprimibile e alla dura madre inestensibile fino ad arrivare all’osso.

Questa attività della nevroglia si vede aprendo un cranio e ci si persuade dell’alternanza di contrazione e rilasciamento; durante una fase che chiameremo attiva o di flessione, l’encefalo subisce una diminuzione del diametro antero-posteriore , una diminuzione del diametro verticale e quindi un aumento del diametro trasversale. Nella fase di ritorno,detta passiva o di estensione l’encefalo avrà un aumento del diametro antero-posteriore, una diminuzione del diametro trasversale e un aumento del  diametro verticale. Le membrane sono vincolate in tutto l’encefalo fino al sacro e quindi l’attività cerebrale si ripercuote, attraverso il rachide fino al sacro. Nella fase attiva (flessione) il tubo neurale viene tirato verso l’alto, ed è visualizzato dal micromovimento occipitale che orienta l’ occipite verso l’alto e l’avanti.

Questa trazione si trasmette per le inserzioni delle membrane fino alla seconda vertebra sacrale sul  sacro orientandolo con la base in alto e dietro, verticalizzandolo.

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Nella fase passiva (estensione) la base sacrale sarà orientata in basso avanti tanto da orizzontalizzarlo, mentre l'occipite andrà in alto e indietro.Questi orientamenti dell'occipite e del sacro sono micromovimenti che suggeriscono notizie utili al terapista. Il liquido rachideo è prodotto dai Plessi coroidei si trova all’interno del nevrasse con una sua circolazione, il suo volume medio è di circa 150 ml e viene rinnovato 2 o 3 volte al giorno, il suo riassorbimento avviene per via venosa e linfatica. La caratteristica di essere incomprimibile permette di trasferire alle membrane e alle ossa tutta l’attività del nevrasse.

La membrana sarà un elemento di continuità , formerà la Falce del Cervello ( divisione dei due emisferi) , la Falce del Cervelletto (divisione in due del cervelletto), la Tenda del Cervelletto ( divisione tra cervello e cervelletto),fino ad arrivare ,passando per il nevrasse , al sacro. Essendo membrane sempre in tensione quello che ricevono dal liquido rachideo lo trasmettono alle ossa. Mettendo le mani sul cranio, gli osteopati possono quindi avvertire quello che accade all’ interno della scatola cranica.

Questa premessa  ci fa comprendere che un buon ascolto della dinamica cranio sacrale ci consente di conoscere la condizione della vitalità del sistema nervoso e apportare quando occorre un aiuto .              

 

Sonia Cupelli  

fisioterapista osteopata                                                                                                                 

 

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