La Riflessologia Plantare

Le sue origini sono molto antiche, accenni al massaggio dei piedi sono già presenti in antichi testi ayurvedici. Un vero trattamento è testimoniato in un disegno trovato in Egitto e risalente al 2500 a.C. circa.

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Il termine deriva da riflesso, la risposta che il corpo dà a ogni stimolo proveniente dall’esterno. Nei nostri piedi è riflessa l’immagine di noi stessi, più reale di quella che a volte noi stessi ne abbiamo mentalmente. Come ogni metodica naturale la riflessologia è volta a stimolare l’energia naturale del corpo all’autoconservazione e all’autoguarigione. Dunque il riflessologo non cura malattie ma attraverso la stimolazione dei punti riflessi porta una preziosa “informazione” che il corpo userà secondo le sue leggi; in questo senso non si può mai sbagliare né nuocere. Gli impulsi determinati dalla pressione sul piede attraversano il sistema nervoso autonomo e, giungendo al sistema nervoso centrale, riducono la tensione e lo stress generale, aumentano la secrezione di ormoni benefici e favoriscono tutte le funzioni atte a mantenere l’omeostasi dell’organismo.

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La stimolazione dei punti riflessi del sistema cardiocircolatorio migliora l’irrorazione e la circolazione del sangue che apporta le sostanze nutrienti; la stimolazione dei punti del sistema linfatico e degli organi emuntori consente l’eliminazione delle tossine , con un effetto drenante e disintossicante. Anche il sistema endocrino è positivamente influenzato dal massaggio di riflessologia  plantare: con la stimolazione dei punti delle ghiandole migliora la produzione di ormoni, messaggeri chimici che regolano le funzioni di organi e tessuti. Il riequilibrio dei sistemi nervoso e endocrino sostiene il sistema immunitario. Possiamo considerare l’aspetto psicosomatico delle metà laterali del piede e della parte interna del piede. La parte esterna corrisponde al calcagno, cuboide,i  metatarsi e le falangi del quarto e quinto dito ,questa parte del piede permette di “stare in piedi”. La parte interna, che corrisponde all’astragalo allo scafoide, ai cuneiformi al primo , secondo,terzo metatarso, consente i movimenti di direzione. Una difficoltà in questa parte indica incertezze a “seguire la propia direzione”. Ci sono vari modi di agire sui punti riflessi, alcuni sono molto delicati altri più decisi, spesso si lavora con i pollici ma a volte anche con indici. Normalmente mentre si trattano i punti con una mano , l’altra sostiene il piede e lo mette nella posizione ideale. La tecnica principale è il lombricamento , dove si fa una pressione con il polpastrello del pollice piegato e poi alleggerendo la pressione si distende il dito e si avanza di uno o due centimetri. Vi è poi lo scivolamento, dove il polpastrello percorre l’area da trattare.

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Infine il pompaggio , dove l’area da trattare e svolta dal movimento  alternato dei due pollici. Alcune curiosità sulla pianta  del piede ci rivelano anche dei tratti tipici caratteriali. La pianta a forma quadrata suggerisce una persona pratica, affidabile, stabile, che non accetta facilmente il cambiamento e mantiene un po’ di resistenza a lasciar andare il vecchio. La pianta a forma triangolare presenta la zona metatarsale molto più larga del tallone. Rispecchia una persona impulsiva, che tende ad agire e a dirigere. Può essere troppo impulsiva e intollerante. La pianta rettangolare presenta una forma allungata e stretta. Appartiene a una persona idealista, sempre alla ricerca di novità. Può esserci una tendenza al distacco dalla realtà. La pianta armonica appartiene ad una persona elastica e flessibile che sa adattarsi ai cambiamenti, alle situazioni, agli altri. Ha un grande bisogno di libertà.

IVANA CUPELLI   riflessologa plantare

 

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