trattamento viso
L’esame estetico cutaneo è l’atto professionale più importante: quello da cui dipenderà la scelta delle cure e dei prodotti. E’ sempre conveniente esaminare la pelle della cliente alla luce del giorno, oppure con una lente luminosa, di preferenza “fluorescente”. Sarà importante osservare bene se la pelle è disidratata in superficie o in profondità.
Pelle disidratata in superficie. A occhio nudo la pelle è contraddistinta : da una leggera desquamazione evidente ; dalla presenza di volatiche agli angoli delle labbra. Alla palpazione la pelle risulta un po’ ruvida al tocco. Alla lente la pelle dove è più disidratata sembra madreperlacea. Con questa definizione si indica una carenza idrica della pelle sottile poco cheratinizzata alimentata da fattori atmosferici. La cheratina, sostanza fondamentale dello strato corneo, ingloba una scarsa porzione di acqua. Risulterà molto facile capire che il sottile strato corneo delle pelli fini perde il poco acqua che contiene, quando l’atmosfera è asciutta ; la condizione peggiora quando al sottile strato corneo si aggiunge uno scarso rivestimento di sebo. Per questo motivo, d’inverno chi ha questo tipo di pelle si lamenta della pelle irritata che tira , dolorante al contatto con i venti freddi. Diventa necessario l’uso di una crema piuttosto grassa. Quindi la disidratazione superficiale, si verifica in tempi molto brevi, quando c’è un debole spessore dello strato corneo ( pelli sottili ) e quando c’è una diminuzione delle secrezioni sebacee ( pelli aride o alipiche ).
Pelle disidratata in profondità. A occhio nudo la pelle appare più o meno appassita, con tendenza alle rughe. Alla palpazione le dita avvertono una perdita di consistenza, con tendenza alla flaccidità ,che spesso rivela la presenza di solchi già a livello dermico. Alla lente sarà molto evidente la screpolatura, se la pelle è arida può avere l’aspetto di una rete lavorata finemente. Nel caso di una disidratazione profonda la pelle è colpita nelle sue parti medie e profonde ed è una realtà organica, cioè : l’incapacità di trattenere l’acqua nei tessuti con il passare del tempo. La pelle perde la propia consistenza , quando la tensione idrica diminuisce. Le rughe appaiono, quando la mobilità e la diminuzione delle riserve d’acqua ipodermiche, che separavano la pelle propiamente detta dai muscoli pellicciai, rendono la pelle stessa molto sensibile alle continue contrazioni di questi muscoli e imprimono sulla sua superficie le pieghe , chiamate “rughe di espressione”.
L’obiettivo è arrivare a una pelle collocata su una rete muscolare che le garantisce una stabilità d’insieme. Lo strato adiposo, non troppo sottile e nemmeno troppo spesso, dimostra che il metabolismo (almeno a livello della pelle) è equilibrato. Una idratazione perfetta. La tonicità muscolare, la “turgidità” dovuta all’acqua, e i tessuti adiposi, danno al viso l’armonia dei contorni e la perfezione del profilo. Mantenere tutto questo vuol dire avere in profondità una circolazione locale attiva , alimentata da sangue puro, che il sovraccarico delle tossine non arriva a inquinare. Il suo flusso è assicurato in maniera regolare dai nervi vaso-motori. La vitalità biologica dello strato cellulare basale dell’epidermide conserva ed esalta la giovinezza e la vitalità dei tessuti cutanei. La struttura fibrillare dell’epidermide, come pure il tessuto connettivo, sono in ottime condizioni. Così , grazie alla perfetta circolazione sanguigna, al rinnovo costante delle cellule,alla qualità delle fibre elastiche , sulla pelle non si formano rughe. L’epidermide sarà piacevole a toccarsi , e avrà un colorito delicatamente roseo e fresco. La pelle non è un semplice rivestimento ma un organo complesso, che registra ogni sorta di squilibri sia interni che esterni. La pelle si troverà danneggiata nel proprio equilibrio ogni volta che l’organismo viene in qualche modo colpito . L’equilibrio della pelle è legato al nostro equilibrio profondo, di per se stesso assai precario . Naturalmente la pelle per garantirsi l’idratazione utilizza la sua riserva d’acqua , contenuta negli spazi interstiziali dello strato lacunare. Questo consente il rapido ricambio dell’umidità eliminata per l’influenza degli agenti esterni, purchè questi non siano troppo violenti e purchè il soggetto assorba una quantità d’acqua sufficiente. L’equilibrio idrico dell’epidermide è, dunque, condizionato dalla richezza d’acqua dei tessuti sottocutanei e dell’organismo in genere. Questo è quello prestabilito per mantenere l’idratazione , noi possiamo conservarla al meglio applicando una crema adeguata e svolgendo quotidianamente un massaggio utile per un buon assorbimento cosmetico e necessario per una salutare stimolazione vascolare. Il trattamento in cabina svolto da una professionista aumenterà le potenzialità del tessuto , perché la sinergia tra le numerose manovre di massaggio e le formulazioni cosmetiche consentiranno di migliorare l’epidermide e di rendere ancor più importante il massaggio semplice e veloce svolto in casa. Queste accortezze servono per rendere l’epidermide giovane.
Ma che cosa è l’epidermide?
L’epidermide è un epitelio formato dalla sovrapposizione di sei strati :
-strato germinativo – strato spinoso – strato granuloso – strato lucido – strato corneo – strato squamante –
Nello strato germinativo o basale, nascono le cellule e si moltiplicano. L’attività biologica dello strato germinativo è di estrema importanza, perché è questo strato che sovraintende alla bellezza della pelle. Questo strato aderisce strettamente al derma sottostante, nella zona di giunzione dermo epidermica, per mezzo di una membrana basale che forma una superficie consistente di tessuto connettivo. Questa ha un ruolo fisiologico importante perché è situata nella zona di scambi tra derma e epidermide ed è qui che beneficia delle sostanze nutritive che provengono dai vasi sanguigni presenti nel derma. Nello strato germinativo si trova inoltre il pigmento melaninico che sarà più o meno abbondante secondo le razze e le regioni. Salendo verso lo strato spinoso la cellula inizia il processo di maturazione, e inizia a sintetizzare la cheratina, sostanza che costituirà più tardi la parte essenziale dello strato corneo. Proseguendo per lo strato granuloso la cellula comincia ad accumulare una sostanza di natura proteica , la cheratoialina, che pare essere la sostanza madre della cheratina. Segue lo strato lucido , dove avviene la vera e propia cheratinizzazione della cellule; processo secondo il quale la cellule cominciano ad infiltrarsi di una sostanza , la cheratina , che le disseccherà e le renderà cornee. Qui in questo strato ci sono importanti proprietà elettriche tali che uno studioso , Rein lo defini “barriera elettro – fisiologica”. Questa barriera è fortemente acida verso l’esterno e meno acida o alcalina verso gli strati più profondi; essa mostra dunque un differente PH e quindi un diverso potenziale elettrico. A questa barriera , chiamata “barriera elettro-fisiologica di Rein”, si attribuisce l’impermeabilità della pelle ai liquidi, essa diventa un ostacolo quasi insuperabile all’assorbimento dell’acqua dall’esterno, e impedisce la dispersione dell’acqua contenuta all’interno. La cellule proseguono la salita verso l’esterno raggiungendo lo strato corneo e assumono la forma di lamelle intrise di cheratina. Questo strato cheratinizzato è impregnato di una sostanza grassa che lo mantiene morbido e pronto a opporsi all’evaporazione dell’acqua . Le ultime lamine delle cellule cornee danno vita all’ultimo strato, lo strato squamante. Queste sono cellule appiattite, cheratinizzate, in avanzato stato di essiccamento. Queste cellule dette “cellule morte”, si distaccano e si disperdono all’esterno.
.Questo breve cenno sull’epidermide fa comprendere come essa si rinnovi di continuo preservando al meglio le sue riserve idriche. A tale perfezione noi possiamo contribuire con il massaggio , in particolare il linfodrenaggio, elemento di nutrizione cosi potente pronto ad esaltare la salute e la bellezza della pelle ; qualità verso la quale non si può per nessun motivo rinunciare . Alle salutari azioni del linfodrenaggio si associano le capacità di assorbimento transcutaneo dei cosmetici. Ora , siccome la cheratina, sostanza principale dello strato corneo, è una scleroproteina, i tecnici di laboratorio sono sempre alla ricerca di combinazioni per dei preparati cosmetici efficaci nel rispetto del PH. Studi in cosmetologia hanno reso possibile fissare dei corpi grassi sulla cheratina e mantenere questa in un certo stato di umidità facendole assorbire dei grassi o dei costituenti grassi idrofili. Questi cosmetici , si inseriscono tra le cellule appiattite e fanno corpo unico con i lipidi naturali. Essi contribuiscono anche a dare allo strato corneo un certo turgore, favorendo un aspetto morbido e compatto alla pelle.
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